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Opere Sociali

Per volontà del Consiglio Grande della città di Savona e per celebrare l’evento dell’Apparizione della Vergine di Misericordia,  avvenuta il 18 marzo 1536 al contadino Antonio Botta,  fu costruito il Santuario  secondo il progetto dell’Architetto Pace Antonio Sormano di Osteno (CO). Quasi contemporaneamente, sul lato sinistro della piazza, per ospitare le persone bisognose e i pellegrini che si recavano in visita al Santuario, fu edificato il primo Ospizio, denominato Palazzo delle Azzarie. A fronte delle sempre più numerose richieste di accoglienza e di ricovero, ben presto l’Ospizio si rivelò insufficiente, tanto che fu necessario provvedere alla costruzione di un nuovo Ospizio,  sul lato destro della piazza.

Con la BOLLA PAPALE Sacrosanctae Romane Ecclesiae emanata il 3 agosto 1537 dal Sommo Pontefice Paolo III, veniva determinato l’assetto giuridico del Santuario di N. S. di Misericordia in una forma che, nonostante successive vicende, è durata sostanzialmente fino ai giorni nostri. Nel preambolo del sunnominato documento è riassunta la storia del Sacro Luogo a iniziare dalla costruzione della cappella eretta immediatamente dopo l’Apparizione, ma soprattutto è stato chiaramente espresso l’intento che aveva spinto gli Anziani della Città di Savona a interessarsi del Santuario.  Il Papa, accogliendo le richieste dei cittadini savonesi, concesse al Comune di erigere presso il Santuario un Ospedale  e la possibilità di governare l’Ospizio attraverso l’elezione di alcuni Amministratori laici. Fu così che l’amministrazione del Santuario e dell’Ospizio, considerati come unica entità, fu attribuita alla Città e il Comune si sarebbe dovuto interessare degli ordinamenti dell’Istituzione e all’occorrenza di modificarli. Sulla facciata del Santuario fu collocato lo stemma del Comune di Savona e gli Amministratori dell’Istituzione, nel concedere le cappelle della chiesa a nobili famiglie, che ne curavano l’abbellimento, imposero il divieto di porvi blasoni o insegne per non recare pregiudizio al patronato della città.

La situazione rimase pressoché immutata sino alla prima metà dell’Ottocento. L’interesse intorno alle questioni inerenti la giurisdizione del Santuario si riaccese in occasione del dibattito relativo ai rapporti tra Stato e Chiesa, in prospettiva della realizzazione dell’unità d’Italia e, riprese vigore negli anni Trenta del Novecento in seguito alla sottoscrizione del Concordato tra la Santa Sede e lo Stato Italiano.

La questione giuridica della fisionomia del Santuario, recentemente risolta, ha chiarito anche la configurazione patrimoniale delle Opere Sociali di N.S. di Misericordia; in data 8/9/2004 le Opere Sociali di N.S. di Misericordia ed il neo costituito Ente Ecclesiastico Santuario di N. S. di Misericordia hanno sottoscritto una Convenzione per regolamentare la gestione del Santuario e dei beni connessi.

Nel frattempo, l’I.P.A.B. Opere Sociali di N.S. di Misericordia, a seguito delle disposizioni del Regolamento Regionale 18/03/2003, n. 6 e ss.mm.ii., perfezionato con provvedimento della Giunta Regionale n. 996 del 6/8/2003, si è trasformata in Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia, dotandosi di un nuovo Statuto, deliberato dal proprio Consiglio di Amministrazione con provvedimento n. 154 del 25/11/2003, successivamente approvato dalla Giunta Regionale con deliberazioni n. 1658 del 16/12/2003 e n. 1079 del 23/09/2005.